giovedì 28 marzo 2013

Nel Lazio si rivota!


ROMA. Gli elettori laziali saranno costretti a tornare alle urne per rinnovare il consiglio della loro regione. È quanto si vocifera lungo i corridoi de La Pisana. Il motivo: un ricorso presentato al Tar da Radicali, Verdi, Socialisti Riformisti e Movimento Cittadini e Lavoratori. Tale ricorso sostiene che la spending review del governo Monti, con cui il consiglio regionale è passato da 70 a 50 componenti, sia stata accolta dalla giunta Polverini secondo procedure irregolari. All’epoca la giunta Polverini, in procinto di rassegnare le dimissioni, si limitò ad emanare un decreto, senza tuttavia apportare modifiche alla legge elettorale né lo statuto, come invece avrebbe dovuto. Prima delle elezioni, i succitati ricorrenti chiesero al Tar una sospensiva del voto, ma il tribunale non l’accolse. Ciò nonostante, il giudice non respinse il ricorso e, anzi, lo ritenne “meritevole di attenta discussione”, rimandando l’udienza al 7 marzo successivo. Il 7 marzo, con le urne ancora calde, si è preferito non entrare nel merito della questione; piuttosto, è stato esaminato se i ricorrenti avessero legittimo titolo per portare la questione in giudizio. Attualmente, tutto è rinviato al 18 aprile, data in cui il Tar dovrà pronunciarsi definitivamente o rimandare la decisione alla Corte Costituzionale. Nel qual caso, i tempi si dilateranno ancora. 


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